Introduzione

La domanda “Cos’è un’emozione?” ha affascinato gli psicologi fin dal 1884, quando fu posta per la prima volta da William James. Le emozioni sono presenti in varie sfaccettature della nostra vita, costituiscono dunque un aspetto piuttosto comune e pervasivo della nostra esperienza. Negli ultimi decenni sono state elaborate numerose teorie allo scopo di spiegare l’esperienza emotiva, ciascuna delle quali ha però posto l’attenzione su un particolare aspetto del fenomeno: l’attivazione fisiologica del corpo, la comunicazione attraverso le espressioni, la valutazione cognitiva dell’evento, etc.

In questo articolo, affronteremo il tema della natura e delle funzioni delle emozioni, cercando di dare una definizione, prendendo in considerazione le teorie principali ed esaminando le componenti e le diverse tipologie che sono state studiate.

Definizione

All’interno della letteratura psicologica è oggi comune la concezione dell’emozione come l’insieme di reazioni organiche che un individuo sperimenta come risposta a determinati stimoli esterni: reazioni che tendono a raggiungere il miglior adattamento possibile all’ambiente. L’esperienza emotiva è dunque un processo multi-componenziale. Secondo lo studioso Scherer (2005), si differenziano cinque componenti, ciascuno con una specifica funzione:

  1. Componente cognitiva o appraisal: deputata alla valutazione cognitiva della situazione;
  2. Componente di attivazione fisiologica o arousal: regola gli stati del corpo, come il battito cardiaco accelerato o la sudorazione;
  3. Componente motivazionale: che prepara l’organismo ad agire in modo adattivo all’ambiente;
  4. Componente espressivo-motoria: coinvolge i gesti e le espressioni che comunicano le nostre emozioni agli altri;
  5. Componente esperienziale: corrisponde a come l’emozione viene “percepita” dal soggetto.

Le principali teorie

Nel corso degli anni, sono state proposte molte teorie per spiegare le emozioni, concentrandosi su diversi aspetti. Rifacendoci alla letteratura psicologica degli ultimi decenni, possiamo individuare tre importanti filoni:

  1. Teorie fisiologiche suggeriscono che le risposte all’interno del nostro corpo sono responsabili dei sentimenti.
  2. Teorie neurologiche propongono che l’attività all’interno del cervello conduce a risposte emotive.
  3. Teorie cognitive sostengono che i pensieri e le altre attività mentali hanno un ruolo essenziale nella formazione degli stati emozionali.

Ma perché così tante teorie? Perché le emozioni sono fenomeni non semplici, che includono molteplici aspetti da quelli biologici a quelli cognitivi, che nessuna teoria è stata in grado di spiegare in un unico concetto.

Quante e quali emozioni esistono?

Esistono due tipi di emozioni:

  1. fondamentali
  2. complesse.

Le fondamentali sono dette anche emozioni primarie poiché sono innate e sono comuni in tutte le popolazioni. Negli anni ’60, Paul Ekman studiò attraverso il metodo Facial Action Coding System (FACS) i movimenti dei muscoli del viso, identificando 6 emozioni comuni in tutte le culture:

  • Gioia
  • Tristezza
  • Stupore
  • Rabbia
  • Paura
  • Disgusto

Le emozioni secondarie, invece, sono quelle che originano dalla combinazione delle emozioni primarie e si sviluppano con la crescita dell’individuo e con l’interazione sociale. Gli studiosi Alan S.  Cowen e Dacher Keltner della University of California hanno individuato ben 21 emozioni complesse: ammirazione, adorazione, apprezzamento estetico, divertimento, ansia, soggezione, imbarazzo, noia, calma, confusione, desiderio ardente, dolore empatico, estati, eccitazione, orrore, interessamento, nostalgia, sollievo, amore romantico, soddisfazione e desiderio sessuale.

A cosa servono le emozioni?

Le emozioni sono il risultato della nostra storia evolutiva. Se le osserviamo in questo senso, quindi, possiamo sottolineare tre processi per cui esse sono essenziali:

  • Adattamento: ci aiutano a rispondere in modo adeguato alle sfide ambientali.
  • Motivazione: influenzano le nostre decisioni e azioni.
  • Comunicazione: ci permettono di comprendere e interagire con gli altri.

Le emozioni sono fondamentali per la nostra quotidianità, in quanto danno senso all’esperienza, ci orientano nel rapporto con gli altri e nel rapporto con il mondo. Possiamo affermare che la funzione delle emozioni è dare una risposta emotiva di sensazioni piacevoli e spiacevoli che differiscono per intensità e durata. Queste sensazioni ci aiutano ad affrontare determinate circostanze della vita con maggiore o minore successo.

Conclusioni

Le emozioni, nonostante la loro complessità, rappresentano la base fondamentale della nostra vita quotidiana, danno un senso alla nostra esperienza, creano legami con gli altri e ci guidano nel mondo. Senza di esse, la vita sarebbe priva di momenti di gioia, tristezza, amore e molti altri sentimenti che arricchiscono la nostra esistenza.

 

Bibliografia

  • Feldman R.S.,  Psicologia Generale (2013), seconda edizione McGraw-Hill
  • Anolli L., Gerbino W., Legrenzi P., Roncato S., Psicologia Generale (2004), Cisalpino